Stanguellini e le competizioni: la Formula 3

Nel 1964 Stanguellini si avventura nel mondo delle corse con una nuova vettura, la Formula 3, l’ultima creazione sportiva di Vittorio. La Junior “Delfino”, infatti, fu convertita in una Formula 3 a causa delle nuove regole tecniche che richiedevano l’uso di un motore di serie già presente nelle vetture stradali.

Mentre la maggior parte dei concorrenti optò per motori Ford per una serie di caratteristiche che consentivano di apportare facilmente profonde elaborazioni, Stanguellini, che da sempre difendeva il prodotto nazionale perché legato da un rapporto con Fiat consolidato da una ultradecennale concessionaria, scelse un motore della casa automobilistica torinese. Tuttavia, questa decisione non si rivelò altrettanto competitiva.

Nonostante ciò, la Formula 3 rimane un’importante testimonianza del genio creativo di Stanguellini, del suo coraggio e della sua capacità di visione.

Le caratteristiche

Principale caratteristica della Formula 3 è il motore di derivazione Fiat 1300 ridotto a 1000 cc e montato su un telaio inclinato di 30 gradi. Con l’adozione di collettori speciali a quattro condotti e di un carburatore Weber doppio corpo, il motore eroga 100 CV a un regime di 8500 giri.

Il telaio è costituito da un traliccio di tubi in acciaio, irrigidito dalle lamiere della carrozzeria fissate allo stesso e che formano un corpo unico.

Le sospensioni, completamente registrabili, sono a ruote indipendenti con parallelogrammi trasversali e molle elicoidali con ammortizzatori idraulici incorporati alla carrozzeria. Lo sterzo a cremagliera è regolabile dal pilota sia in altezza che in lunghezza.

I freni sono a disco sulle ruote anteriori, a lato del differenziale al retrotreno. Le ruote sono in lega leggera, costruite da Campagnolo.  

Infine, la carrozzeria di nuova linea aerodinamica realizzata rigorosamente in alluminio dalla Gran Sport di Modena si differenzia da quella della Junior “Delfino” per il profilo anteriore più filante e per le modifiche al muso che non è più a “bocca di squalo”. Posteriormente, sul cofano motore, è stata invece aggiunta una protuberanza per riparare il carburatore. Questo avveniva ancora prima che l’aerodinamica sarebbe diventata un fattore fondamentale per lo sviluppo delle monoposto fino all’era moderna.

Questa vettura innovativa celebra l’intervento di Stanguellini nella battaglia delle Formula 3 e rappresenta la determinazione di Vittorio nel difendere la tradizione e la passione per le corse automobilistiche italiane. Vieni a scoprire lo spirito di Stanguellini al Museo.